Or, quanto č alla forma degli altri Sciti, č da sapere ch'essi sono tra loro simiglianti, ma differenti dagli altri uomini, il che ancora aviene degli Egiziani, se non che questi sono molestati dal caldo e quelli dal freddo.
Or la solitudine, com'č chiamata, degli Sciti č una prateria piana, rilevata, né troppo acquosa, percioché vi sono fiumi grandi che via conducono l'acqua da' campi. In questo luogo gli Sciti dimorano, e chiamansi Nomadi, peroché quivi non han case, ma abitano in carri. E alcuni de' carri, che sono piccolissimi, hanno quattro ruote, e gli altri sei, e sono smaltati di fango e fatti a guisa di camere, le quali alcuna volta sono semplici e altra divise in tre; e queste sono strette, per poter ripararsi dall'acqua e dalla neve e da' venti. E sono i carri tirati alcuni da due e altri da tre paia di buoi senza corna, percioché quivi i buoi per la freddura non hanno corna. Adunque in questi carri dimorano le femine, e gli uomini vanno a cavallo, e con esso loro menano le pecore quante n'hanno e i buoi e i cavalli, e soggiornano in un luogo tanto tempo quanto basta l'erbaggio al loro bestiame, ma quando viene meno vanno altrove; ed essi mangiano carni cotte a lesso e beono latte di cavalle e manducono ippace, cioč cacio di cavalle.
Cosí fatta adunque č la maniera del viver loro e de' costumi e delle stagioni e della forma, che la nazione degli Sciti č differente molto dagli altri uomini e simile a se stessa, sí come altresí si vede negli Egiziani, e poco abonda in figlioli.
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