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      Del mangiare pur ci potevamo contentare alquanto meglio, però che di carne salata, formaggio e biscotto ne avevamo assai bene; ma il poco bere ne metteva spavento adosso, dovendo mangiar cibi salati.
      Adunque per le cause sopradette alcuni cominciorono a morire, né avanti mostravano alcun segno mortale, ma in un momento ne cadevano avanti gli occhi morti. E per piú distintamente parlare, dico che i primi furono quelli che nella nave dissolutamente vivevano in bere molto vino e in darsi alla crapula, stando al fuoco senza alcuna moderazione, che per il variar d'una estremità all'altra, ancor che fussero i piú robusti, nondimeno erano manco atti a tolerare tali accidenti: cadevano morti tal giorno duoi, tal giorno tre e quattro, e questo durante dalli 19 decembre fino alli 29; e subito li buttavamo in mare.
      Al detto giorno 29, mancando del tutto il vino, né sapendo come ci trovavamo lontani over appresso terra, per dir il mio pensiero, io desideravo esser del numero di quelli che già erano morti: pur a Dio piacque ch'io ebbi grandissima toleranzia per mantenermi in vita. E vedendoci tutti in tal desperazione e certezza di morte, fui inspirato da Dio di persuader alli remanenti, con forma di parole convenienti, che devoti e contriti ricevessero la certa morte, communicando insieme l'ultimo vino che ne restava: alle qual parole tutti pieni di lacrime mostrorono un'ottima e cristiana disposizione, raccomandando a Dio l'anime loro. Ed essendo ridutti in questa estrema necessità del bere, molti, arrabbiati di sete, si misero a bere dell'acqua salmastra: e cosí uno avanti l'altro, secondo la lor complessione, andavan mancando di questa vita.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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