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      Entrati in barca del principal di detto scoglio, fummo condotti in quello e menati all'abitazione del detto, che pur era pescatore, per un suo figliuolo, per la mano sempre, per esser io tanto debole che non potevo camminare. Entrati nella casa ne venne incontra la madonna con una sua fantesca, e io, ricordandomi del modo che sogliono far alcune schiave grezze quando riconoscono qual sono le sue madonne, mi gettai a terra per volerli baciar il piede: ma lei non volse, perché commossa a pietà mi condusse al fuoco e porsemi un scodellotto di buona latte. E successivamente ebbi buona compagnia e fui piú degli altri ben visto. È vero ch'io non mi sdegnai, in tre mesi e mezo che vi stemmo, di porgerli aiuto ne' lor bisogni: né alcuna cosa è piú necessaria a chi va per il mondo che umiliarsi nella mente e opere sue.
      Gli altri compagni, ch'eran per numero otto, furono condotti e divisi fra lor case. Fu arricordato di duoi ch'erano rimasi nel primo nostro alloggiamento, uno de' quai moritte, l'altro era in estremo, e subito gionto a noi passò di questa vita: e a lui con gli altri morti nel primo scoglio fu data la debita sepoltura, benché per li corbi la carne d'alcuni fosse devorata. Noi altri fummo raccolti e governati secondo il suo potere con gran carità. Erano in detto scoglio abitato d'anime 120, e alla Pasqua 72 si communicorono come catolici fidelissimi e devoti. Non d'altro mantengono la lor vita che del pescare, peroché in quella estrema regione non vi nasce alcun frutto. Tre mesi dell'anno, cioè giugno, luglio e agosto, sempre è giorno né mai tramonta il sole, e ne' mesi oppositi sempre è quasi notte, e sempre hanno la luminaria della luna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Pasqua