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      Ma se noi l'abbandoniamo con quel poco che ci è restato di vivere ed entriamo nelle due barche che sono qui in nave, non però scapoliamo l'impeto del mare, al quale bisogna obedire, ma noi avemo in quelle governo e vele da poterne guidar dove conosceremo esser la nostra salvezza, e non esser condotti or qua or là contra il voler nostro: e però, quando piacesse al nostro Signor Dio di darne un poco di bonaccia, che saria segno d'esser placato verso noi miseri peccatori, a me pareria, quando a voi ancor cosí piacesse, che preparassimo la barca e schiffo di quel poco di viver che ci è rimasto, e quello equalmente partire". A queste ultime parole avendo tutti piangendo risposto d'esser contenti, egli continuando disse: "Però con vostro consenso comando a te, Nicolò di Michiel scrivano, che secretamente debbi tuor in nota il nome di quelli che vogliono montar sopra del schiffo e sopra la barca". E immediate si dettero in nota persone 45 di voler montar sopra il schiffo, qual era capace solum d'uomini 21, e però fu necessario di buttar per sorte chi vi doveva montar suso: e cosí fu fatto, e quello preparorono e misero in ordine, e il simile fecero della barca, nella qual entrò il patron con uomini 47 salvati fin allora.
      Alli 17 decembre, mitigatosi alquanto la furia di venti, parse a tutti esser tempo atto di lassar la nave e montar nelle barche. Ma il timon, ch'era sopra coperta disteso, ne impediva che non le potevamo buttar in mare, onde fu forza tagliarlo e farne tre pezzi, e quelli gettar fuori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Signor Dio Nicolò Michiel