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      Essendosi ad un pescatore, vicino a questa isola cinque miglia, l'anno dinanzi smarriti duoi vitelli dal luoco dove gli soleva tenere, e non avendo mai di quelli fra l'anno sentito nuova alcuna, né avendo speranza di ritrovarli, la propria notte venendo il primo giorno di febraio 1431 venne in visione ad uno figliuolo del detto pescatore di Rustene (che cosí la detta isola si chiamava), il qual era di età d'anni 16, come certamente i duoi vitelli erano scampati su l'isola di Santi, distante dalla loro, dove noi eravamo alloggiati, a punto dalla parte di ponente, dove non ebbe ardir mai alcuno d'andarvi suso per la bassezza della marea. Onde il figliuolo ch'ebbe tal visione pregò il padre e un suo fratello maggiore che li facessero compagnia per andar a ritrovarli, e cosí tutti tre con una loro barca pescaressa presero il viaggio verso detta isola, e vennero a punto dove noi eravamo; e quivi smontando i detti giovani lasciorono il padre a guardia della barca, e alquanto su per la costiera montati, s'avviddono innanzi nell'aria uscir fumo del loro usitato altre volte ridutto, onde spaventati e confusi si maravigliavano, e non poco, come, donde e per qual via questo potesse esser, per il che stavano molto piú stupefatti: e desiderando di saperne la causa, comincioron fra loro a parlare. Noi, benché sentimmo tal strepito e udimmo le voci, pur non potevamo comprender ciò che si fosse, ma giudicavamo piú tosto che fosse il gracchiar di corbi che voci umane: e a questo ne induceva l'aver veduto pochi dí innanzi, sopra i miseri corpi de' nostri otto compagni gettati al vento, moltitudine de corbi che con la voce fendevano l'aria, pascendosi di quelli, onde pensavamo non poter esser altri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Rustene Santi