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      Usano questi paesani di frequentar molto le chiese, perché sono devotissimi e hanno somma reverenzia al culto divino. L'avarizia è qui totalmente spenta, però in niuna guisa sanno né conoscono che cosa sia dell'altrui far suo, salvo per baratto: e però non costumano di serrar né uscio né casa né finestre né alcuna cassa per dubio di non esser robati, ma sí ben per causa degli animali salvatichi.
      Gli abitatori di questo luoco, e giovani e vecchi, sono di tanta semplicità di cuore e obedienti al divino precetto che non sanno né conoscono né pensano in guisa alcuna che cosa sia fornicazione né adulterio, ma usano il matrimonio secondo il comandamento di Dio, come proprio sacramento, solo per osservar il divin precetto e non per alcuna propria lussuria né alleviamento del stimolo della carne, tanto è la region fredda e contraria alla libidine. E per dar di ciò vero argomento, dico io Cristoforo ch'eravamo in casa del predetto nostro ostiero e dormivamo in una medema capanna dove ancor lui e la moglie dormivano, e successivamente v'erano in un contiguo letto le sue figliuole e figliuoli d'ottima età insieme, appresso li quali letti dormivamo ancor noi, pur alli loro contigui, sí che nell'andar loro a dormir o al levarsi di dí o di notte, spogliati nudi, e noi similmente, cosí indifferentemente ci vedevamo insieme, e con quella purità come se fussemo stati piccolini fanciulli. Anzi vi dirò di piú, che quasi di duo giorni l'uno il predetto nostro ostiero con li figliuoli maggiori si levavano per andar a pescare, quasi nella piú dilettevole ora del dormire, lasciando in letto la moglie e figliuole, con quella securità e purità che se propriamente nelle braccia della madre l'avesse lasciate, non tornando a casa per minor spazio che di ore otto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Dio Cristoforo