Si raccontavano poi che questo anno del 1557 avevano con le lor mercanzie fatto in queste parti un gran guadagno, e che disegnavano di partirsi con prestezza con gli lor legni carichi e andarsene per la piú curta a Vardusso, ove scaricata la lor robba volevano con l'istessa velocità in questo luoco con nuove mercanzie tornare. E il figliuolo del governatore mi disse di voler andare in Amsterdam con una nave carica di pesci, qual anco mi donò una barile di quel gagliardo zito, e portomela esso istesso sino alla nave.
Indi mi detti a praticare con i Russi, con i Kerilli, quali mi offersero di vender de' lor pesci; e facendomi l'istessa offerta anco i Lapponi, agli uni e agli altri resposi che io non mi ritrovava per allora denari da poter con essi trafegare, e che io non era venuto quivi ad altro effetto se non per ricercare le navi le quali da noi s'erano smarrite. Mi pregarono essi che io tornasse l'anno seguente a vederli; e avendoli detto io tra l'altre cose che non era possibile che loro tanto pesce avessero che a noi dar ne potessero, e far che anco Teutoni sodisfatti ne restassero, mi fu da lor risposto che quando vi andassero piú navi e piú spesso a levare la lor mercanzia, che anco piú gente concorreria dalle circonvicine provincie cosí a pigliare come ad acconciare i pesci; aggiungendo esser alcuni di quelli che quivi eran presenti li quali abitavano quindi lontano il viaggio di doi mesi, e con carrettine tirate da velocissimi cervi (che di velocità superavano il corso de' cavalli) in queste parti venivano.
| |
Vardusso Amsterdam Russi Kerilli Lapponi Teutoni
|