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      DI MESSER CATERINO ZENO IL CAVALLIERE.
     
      LIBRO PRIMO
     
     
      L'anno del nascer del nostro Signor Iesú Cristo mille e quattrocento e cinquanta, regnando in Persia Giausa, Assimbeio, che dapoi per le cose da lui fatte si disse Ussuncassano, che in lingua persiana vien a dire magno uomo, non si contentando d'essere signore d'un picciolo castello, cominciò a poco a poco a usurparsi gli stati e le giurisdizioni degli altri suoi fratelli men potenti di lui; i quali, o perché non fossero da sé studiosi dell'arme, o perché per altro amassero di vivere in ocio, non resistendo alla sua ambizione facilmente lo fecero montar in credito e in fama. Era Ussuncassano uomo bellicoso, valente e sopra tutto di magnificentissima liberalità, ch'è virtú rara nei gran signori a destar verso di sé l'affezione dei soldati, pur ch'ella s'usi a tempo e a luogo, e con quelli ch'hanno qualche merito di valentigia, accioché quel che l'usa non sia riputato o di poco giudicio o prodigo. Per la qual cosa egli ebbe tosto il seguito di gente di guerra, sí che, messo insieme cinquecento buoni cavalli, diede l'assalto alla famosa e grande città di Amitto; dove la fortuna gli fu cosí favorevole che la prese, con tanta sua riputazione che oramai egli avea il concorso di tutti quei paesi.
      Per questo pensò che di leggier li verrebbe fatto di poter isforzar il regno di Persia, pur che non gli mancassero quelli favori ch'avea cosí pronti di molti suoi partegiani. Per il che, fatto di lor grosso esercito, si mise in campagna con animo, se Giausa si movesse di tentar la fortuna della battaglia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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