Fu per tanto messer Caterino spedito alli 6 di giugno quel medesimo anno che fu eletto, con commissione a Ussuncassano che la nostra Signoria s'offeriva d'armar cento galee e molt'altri maggiori e minori legni, e con quelli travagliar dal canto di mare lo stato del Turco, dov'egli dalla banda di levante non mancasse di stringerlo con tutte le sue forze. Con queste commissioni partitosi messer Caterino da Venezia, passò a Rodi in pochi mesi, e di là entrato nel paese del Caramano pervenne, ben che con suo molto travaglio, in Persia. Né io posso scrivere i particolari del suo viaggio, perché, come dissi di sopra, egli, che fu stampato, non m'è mai per gran ricercar ch'abbia fatto potuto pervenir alle mani. Giunto messer Caterino a Ussuncassano, fu ricevuto con gran festa e onore, per essere ambasciadore d'una Republica sí illustre e potente, sua nuova confederata e amica. Dove, doppo aver visitato il re, chiese di poter visitar la reina Despina, la quale cosa, come non usata a concedersi a qualsivoglia persona di Persiani, gli fu negata, perché è costume tra loro che le donne non si lasciano veder d'alcuno. E tanto stimano l'essere vedute quanto se una tra noi ben pudicissima commettesse adulterio; per questo, mentre o camminano per le città e per le castella o cavalcano con i mariti alla guerra dietro la persona del re, si copreno il viso d'alcune reti tessuti di setole di cavalli, cosí spesse ch'esse possono ben veder altri, ma elle non d'alcuno.
Pure, stando messer Caterino, gli fu concesso per special grazia del re che la visitasse a nome della Republica, laonde, commesso dentro alla reina e datole notizia ch'egli era, come caro nipote e parente fu raccolto e ricevuto da lei con somma allegrezza, richiedendo con grand'istanza s'erano tutte vive le nipote sue e in che stato si trovavano: a che tutto rispose graziosissimamente messer Caterino, e a ogni sua dimanda pienamente sodisfece.
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