Con tanto esercito il Turco si levò di Amasia, e conducendo con seco molti pezzi grossi d'artigliaria con belle ordinanze prese la via del Tocato; e lasciata a man sinistra la città di Sivas, appresso il fiume Lais, che vien dalle montagne di Trabisonda, entrorono in una pianura bassa tra detta città e il monte Tauro, e trovarono per cammino Nicheset, castello de' Persiani fortissimo, che non fu combattuto altramente per non perder tempo nel viaggio. E cosí marchiando ebbero da man manca la città di Coilivatar, posta tra monti e circondata de villaggi, e, disceso il monte, si fermarono presso la città Carascar, illustre per alcune minere.La gente di questo luogo era tutta fuggita ai monti, per il che non vi si fermando punto pervennero alla città d'Argina, situata in una gran pianura. Quivi fu trovato in una chiesa un filosofo che studiava con molti libri intorno, né si movendo dal leggere per gridi o per romori che si facessero, fu tagliato a pezzi da' cavalli acangi; tutto l'altro popolo era fuggito oltra l'Eufrate. Di qui levatisi i Turchi passarono il paese detto Arsenga, ch'è nell'Armenia minore, e s'avicinarono all'Eufrate poco lungi da Malatia, dove vi giunsero i nuncii del soldano del Cairo, sopra undici dromedarii; i quali legati comparvero davanti al signore, dandogli una saetta con una lettera in cima, alla quale fu subito risposto; ed essi, rimontati i lor dromedarii, si partirono, facendo grandissimo cammino in un dí, perché il dromedario è cosí veloce che cammina senza intermissione piú che tutti gli altri animali.
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