E usata quest'arte alcuni dí, fin che gli parve di averli ben tratti di suspizione di sé e dell'esercito, prefisse un certo dí alla sua partita, avanti il quale fece un solenne convito a tutti quelli signori, i quali, mentre allegri con lui mangiavano e bevevano, furono da alcuni suoi, a questo effetto eletti, fatti prigioni e strangolati in alcuni segreti luoghi: perché, entrato senza difficultà nel monte, levò quei popoli e li mandò in Grecia, ponendo in cambio lor altri ad abitar il paese.
Mentre queste cose si facevano nello stato del Caramano, Ussuncassano, che in pochi dí aveva avuto la fortuna con lietissimo aspetto contra, e dapoi col piú turbato che mai gli paresse aver avuto per la rotta passata, si trovava in gran travaglio d'animo, perché tutta quella opinione che egli s'aveva in tante guerre acquistato d'essere invincibile parve che a una sola percossa la perdesse. Laonde, avendo appresso di sé due ambasciadori, un polono e l'altro unghero, acciò che non vedessero le sue miserie e per conseguente non gliele accrescessero, diede all'uno e all'altro buona licenza. E perché la sua maggiore speranza era ne' principi cristiani, ai quali vedeva che non men toccavano le sue piaghe che a se stesso, spedí messer Caterino con lettere scritte a tutt'i re dell'Europa, con richieder quel favore da loro che ricercava il pericolo ch'egli ed essi correvano, poi che a contemplazione della nostra Republica e d'altre potenzie cristiane egli principalmente aveva prese l'arme contra l'Ottomano.
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