Pagina (227/837)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Mentre noi dimoravamo qui, entrò il mese di giugno, nel qual tempo l'aere era nell'isola temperato e dolce piú che si possa dire; tuttavia, non vi si vedendo alcuno, entrammo in suspizione che un sí bel luogo fusse disabitato, e ponemmo nome al porto e alla punta che usciva in mare Trin e capo di Trin. I cento soldati andati doppo otto dí ritornarono e riferirono essere stati per l'isola e al monte, e che quel fummo nasceva perché dimostrava che nel suo fondo v'era gran fuoco, e che c'era una fontana dalla quale nasceva una certa materia come pegola che correva al mare; e che v'abitavano molte genti intorno mezze salvatiche, riparandosi nelle caverne, di picciola statura e molte paurose, perché subito che ci videro fuggirono nelle caverne; e che v'era un gran fiume e un porto buono e sicuro. Di che informato Zichmni, vedendo il luogo con aere salubre e sottile e con miglior terreno e fiumi, e tante altre particularità, entrò in pensiero di farlo abitare e di fabricarvi una città; quando la sua gente, stanca oggimai d'un viaggio cosí pien di travagli, cominciò a tumultuare e a dire che volevano ritornar a casa, perché il verno era vicino, e che, se lo lasciavano entrare, non s'averebbeno poi potuto piú partire se non la state che veniva. Per la qual cosa egli, ritenuti solamente i navili da remo e quelli che vi volevano restare, rimandò gli altri indietro tutti con le navi, e volle che contra mia voglia io fossi lor capitano.
      Partitomi adunque, poi che altro non si poteva fare, senza mai veder terra navigai verso levante venti giorni continui; voltatomi poi verso silocco, doppo cinque dí scopersi terra, trovandomi arrivato nell'isola Neome, e, conosciuto il paese, m'accorsi d'aver passato Islanda.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Trin Trin Zichmni Neome Islanda