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      Questi sono cristiani nestorini. Rimasto per tanto vincitore, tolse e usurpò le sue lettere, peroché li Tartari fin qua scrittura alcuna non avevano. Di qui partito, venne al paese de' Sarhuyur e de' Caraniti e de' Hudirath, li quali tutti ottenuti ritornò nella patria. E, pigliato alquanto di riposo, ragunò tutti li suoi soldati e assaltò un'altra fiata li Kithai, e longamente combattendo con quelli pigliaro una gran parte del paese e constrinsero l'imperatore a chiudersi nella sua città maggiore, la qual tanto tempo assediorono che in tutto mancorono le vettovaglie all'esercito. Non avendo adunque che mangiare, commandò Chingiscam a' suoi che di dieci uomini uno dessero a mangiare. Quelli della città virilmente con sagitte e altre machine dalli muri si difendevano; e poi che mancorono li sassi, gettavano l'argento liquefatto, imperoché quella città era molto piena di ricchezze. Li Tartari, non potendo vincer quella con guerra, cavorno sotto terra una grande via dal campo fino a mezo la città; e dapoi discoprendosi entro e fuori, tanto molestarono con l'arme li cittadini che, rotte le porte e l'imperatore con molti ammazzato, ottennero la terra e portorno seco in Tartaria l'oro e l'argento con tutte l'altre ricchezze, lasciati delli suoi in governo della provincia. Allora, superati li Kithai, Chingis fu dichiarato imperatore; ma fin al dí d'oggi è una parte di questo paese in mare la qual non hanno potuto pigliare li Tartari.
      Sono li Kithai uomini pagani, che hanno linguaggio per sé, ed eziandio (come si dice) il vecchio e nuovo Testamento, e le vite de' santi padri ed eremiti, e case dove orano a certi tempi, come chiese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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