Questo è appresso loro il piú possente, salvo l'imperatore, a cui tutti son tenuti obedire piú che ad altro principe.
Si partimmo la seconda feria poi la prima domenica di quadragesima, e sempre cavalcammo tanto quanto potevamo trovar li cavalli, perciò che tre e quattro fiate avevamo cavalli da nuovo, ogni giorno dalla mattina sino alla notte, anzi spesso di notte s'affrezzavamo, né perciò potessimo aggiunger nanti il mercordí santo. Era il nostro cammino per il paese de' Comani; il quale è tutto piano e ha quattro fiumi grandi: il primo detto Nepar, appresso il quale dal lato di Rossia stava Corenza, e Moncii, che è maggior di lui nella parte campestre; il secondo Don, sopra il quale sta un certo prince che ha la sorella del Baty per moglie, detta Tirbon; il terzo Volga, che è molto grande, dove signoreggia il Baty; il quarto Laes, sopra il quale camminano doi caporali, uno da una parte e l'altro dall'altra. Questi tutti nell'inverno descendono al mare e ne l'estade sopra la ripa ascendono alli monti, cioè il mar Maggiore, dal quale esce poi il braccio di San Zorzi, cioè la Propontide, che passa in Constantinopoli. Sono queste fiumare molto piene di pesci, e massimamente Volga, ed entrano il mar di Grecia, che si dice il mar Maggiore. Sopra Nepar molti giorni semo caminati non solo per il giaccio, ma eziandio sopra li liti del mar Greco a gran pericolo siamo andati per il giaccio in piú luochi molti giorni, conciosiaché si congela circa i liti tre leghe in piú basso. Ma nanti che arrivassimo al Baty, due Tartari andorno innanti a notificargli quello che dicemmo a Corenza.
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