Partiti di qui, venimmo a un picolo mare, nel lito del quale sta un monticello ove si dice esser un buso, e de lí nell'inverno uscir tanta tempesta di venti che a pena possono passare li viandanti senza gran pericolo; nell'estate sempre s'ode romore, ma esce fora piacevolmente. Per li liti di questo mare camminammo molti giorni, e, benché sia piccolo, ha però molte isole. Lasciato questo a man sinistra, trovammo che in quel paese abitava Orda, piú antico di tutti i principi de Tartaria (come è detto di sopra). Qui è la corte del suo padre, nella qual abitava una delle sue mogli, però che è consuetudine de' Tartari che non si disfaccino le corti, over stanze, de' principi e maggiori, ma sempre sono ordinate alcune donne che l'abbino in governo, alla quale perviene la parte de li doni, sí come nanti alli mariti era data. Cosí finalmente pervenimmo alla prima corte dell'imperatore, nella qual dimorava una delle sue mogli.
Come arrivorono da Cuyne, che aveva ad esser imperatore.
Cap. 23.
E conciosiaché non avessimo ancor veduto l'imperatore, non ne volsero chiamar e introdur alla sua stanza, ma nel nostro padiglione, a costume de' Tartari, ne fecero molto ben servire, e acciò si riposassemo ne tennero un giorno. Partiti la vigilia di san Pietro e Paulo, entrammo nella terra de' Naimani, che son infideli. Nel giorno delli Apostoli cascò una gran neve e avessimo un gran freddo. Questo paese è frigidissimo e pieno di monti, e ha poco piano; queste genti, come li Tartari da' quali erano soggiogate, non lavorano e abitano ne' padiglioni.
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