Ma allora era bailo di tutta la Turchia un certo Persiano, chiamato Losyr. Costui longo tempo innanti, venuto dal soldano, era notario di corte, e aveva un fratello che vendeva legne. Poi, a poco a poco, in tanto ascese che fu canciellieri di Turchia, onde era delli piú antichi della terra, e in molte facende sagace ed esperto; il quale eziandio per salvar il paese era ito alli Tartari, e il soldano, venendo a morte, gli lassò sua spada. Costui, per commission di quello, aveva tutto il reame in pugno, onde piú volte desiderò con ogni suo sforzo torre una delle mogli del suo signore ch'era morto; la qual cosa appresso li Turchi è gran vergogna, cosí del signore come della gente. Narrò questa sua intenzione a Salesadino, come amico e famigliare, che dopo quello allora era in Turchia potentissimo; il che molto gli dispiacque, e quanto puoté da tale opprobrio lo dissuase. Ma egli finalmente prevalse e, tolta la madre di Raconadio per moglie, esso Raconadio, come maggior d'età, dichiarò esser soldano. Onde l'uno e l'altro errore niente fu a grado Salesadino e altri ammiragli, parte che esso Losyr, constituendo quello soldan, incorreva lo spergiuro, parte che esso, omo plebeio e foristiero, facea a tutti loro molto disonore e villania.
Della furia di Losyr tiranno.
Cap. 25.
Salesadino e molti ammiragli turchi a tanto si sdegnarono verso Losyr, che seicento di loro della morte sua fecero congiurazione. Ma alcuni di quelli ch'erano in tal fatto andorono da Losyr e, detto come la morte sua era trattata, chiesero il giuramento che avevano fatto, promettendo da qui indietro fidelmente accostarsi a lui; nominorono eziandio alcuni che piú in odio avevano, e persuaderono a Losyr che quelli amazzasse.
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