Tanto vagliono li doni e presenti che si mandano quanto il tributo, e piú, come si dice, oltra di questo sono obligati li Turchi per tutta la Turchia proveder agli ambasciatori de' Tartari in cavalcature, doni e vettovaglie a l'andare, dimorare e ritornare. Il notario del soldano computò le spese delli ambasciatori tartari, le quali avevano fatte nella città d'Iconio in due anni, e fu trovato che, senza il pane e vino, avevano speso seicentomila iperpere. La predetta confederazione tributaria fu fatta in Savastia, presente il marchese di Lambro, detto Constantino, il quale a quel tempo era marescalco della Turchia ed era stato bailo; e quando prima questo tributo fu dato a' Tartari gli era presente un soldato di Constantino provinciale, il quale molte cose di quelli narrò a' frati predicatori mandati dal signor nostro papa con sue lettere in Tartaria.
Come il re d'Armenia è sottoposto a' Tartari, e altre cose accadute in quel regno.
Cap. 27.
Cerca il medesimo tempo Constante, padre e bailo dil re d'Armenia, che si chiama Aitons, mandò il figliuolo suo, conestabolo del medesimo regno, alli Tartari e, sottomettendosi col suo reame a darli tributo, fece pace con loro. Questa Armenia minore anticamente si diceva Cilicia, ed è situata fra Turchia e Siria. Qui è Tarsis, città archiepiscopale, della qual Paulo apostolo si dice esser stato; qui eziandio è lo catolico, cioè universale, episcopo, sí come in Georgia. Il regno di questa Armenia pochi anni avanti due fratelli della maggior Armenia, Leone e Robino, acquistarono, e prima Robino maggior d'età regnò in quella, o piú tosto la governò; essendo per morire, il regno e la sua figlia, cioè erede di quello, lassò nel governo del suo fratello Leone.
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