Uno anno tra l'andar e dimorar e ritornar stettero li frati; ma frate Ascelino in quel viaggio stette anni tre e sette mesi innanzi che giongesse al pontefice. Frate Alessandro e frate Alberico furono con lui tre anni, poco meno; frate Simone due anni e sei settimane; frate Guiscardo, che l'avevano tolto da Triphleis, cinque mesi. Sono, come si dice, da Achon insino a quello esercito de' Tartari, in Persia, 58 diete.
Della lettera che fu mandata al papa.
Cap. 49.
La forma della lettera la qual mandò Baiothnoy al pontefice nostro è tale: "Per disposizion divina la parola d'esso Chaam mandata a Baiothnoy sappi, papa, esser cosí. Li toi ambasciatori son venuti e ne hanno presentato le tue lettere. Li toi noncii hanno detto gran parole, non sapemo se di tuo precetto o da se stessi abbin parlato. Tal parole erano nelle littere: molti uomini amazzate, estinguete e date in perdizione. Il comandamento stabile de Dio e lo statuto de colui che contiene la faccia dell'universo cosí è appo noi: qualunque udirà quello, abbi stanza sopra il proprio paese, aqua e patrimonio, e dia la virtú a quello che contiene la faccia de l'universo; ma qualunque il precetto e statuto non udirà, ma metterasi far a l'opposito, sia destrutto e dato in perdizione. Sopra ciò vi mandamo questo precetto e statuto: se volete abitar sopra la terra nostra, aqua e patrimonio, fa di bisogno che tu, papa, in propria persona venghi da noi, e a quello che contiene la faccia de l'universo ti appresenti; e se tu non udirai il precetto d'Iddio e di quello che contiene la faccia di tutto il mondo, noi nol sapemo (Iddio il sa), è necessario che nanti che venghi mandi ambasciatori, e ne facci avvisati se vieni o non, se voi far pace o esser inimico.
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