Questi volendo io di tal cosa riprendere, dicendo che essi facevano contra ogni ragione e natura di tutti gli altri animali, "imperoché, se voi amazate un cane, quello gli altri cani non mangiaranno: quanto maggiormente voi, che sete uomini razionali, non dovereste fare questo?", essi respondevano: "Noi la mangiamo accioché non la mangiano li vermi e per quello pata alcuna pena, imperoché, essendo mangiata da' vermi, l'anima di quello patirebbe gran pena". E quantunque molte cose replicassi, mai in alcuna parte dalla lor opinione e costume li potei rimovere. In questa similmente vi sono molte e altre diverse novitati, quali se non si vedeno non se gli può dar fede, perché in tutto 'l mondo non sono piú grandi e maravigliose cose di quelle che sono e si trovano quivi.
Delle parti di questa contrada volendomi io ben informare, tutti dicevano questa India avere sotto di sé vintiquattromila isole, delle quali la maggior parte è abitata, e similmente avere sessantaquattro re di corona. E con questo faccio fine di scrivere altro dell'India inferiore: al presente intendo solamente dire della superiore.
Dalla qual partendomi, presi il cammino verso l'oriente e, per il mar Oceano molti giorni navigando, venni in una nobile e grande provincia domandata Manzi, qual noi chiamamo India superiore, molto abondevole di pane, di vino, di carne, di pesci, di riso e finalmente di tutte cose che fanno per l'uso dell'uomo molto ricca. Della grandezza della quale volendomi informare, domandai molti mori, cristiani e officiali del gran Cane, quali di un istesso parlar affermavano questa provincia anzi avere 2000 grosse città sotto di sé, talmente grandi che né Venezia né altra città si potrebbe equiparare a quelle di grandezza; per il che tanta moltitudine di genti e numero di uomini è in la predetta provincia che è incredibile a dirsi.
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