Quali avanti d'esso cosí ordinatamente venuti, a quelli secondo era di bisogno e secondo la lor qualità dava mangiare, ponendo avanti d'essi certi catini dove mangiavano. E quando al ditto uomo pareva ch'avessero mangiato, preso un'altra volta il cimbalo in mano e sonandolo, tutti al lor loco ritornavano. Della qual cosa ridendomi, domandai onde questa cosa procedesse, ed egli rispondendomi disse: "Queste sono le anime di gentiluomini grandi e potenti, quali noi per l'amor di Dio pascemo". "Come le anime di gentiluomini? - dissi io. - Questi sono bestie e animali come gli altri". Qual replicandomi disse: "Queste sono le anime di gentiluomini grandi e potenti (com'ho detto), quali, partiti che sono dal corpo, vengono in simil animali ad albergare, in tanto che, secondo la nobiltà e grandezza del morto, sua anima si elegge un animale bello e nobile come lei ad abitarvi. E le anime degli uomini rustici e villani entrano in corpo d'animali vili simili ad esse, e in quelli abitano". Al qual pur sforzandomi volerli dire il vero, non potei mai da quella opinione ritrarlo.
Finalmente, chi volesse dire a pieno tutte quelle cose che in questa città sono, certo che in longo scrivere né anco compiria. Visto che ebbi Cansay, mi parti' e caminando sei giorni venni in una gran città domandata Chileraphe, terra in un bel sito posta, di grandezza e circuito di muro 40 miglia: città molto abondante, nella quale fu la prima sede del re manzo, e nella quale sono circa 370 ponti di pietre, piú belli che siano al mondo.
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Dio Cansay Chileraphe
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