Il che visto e fatto, subito il figliuolo prende la testa del padre e cuocela, qual cotta, la mangiano, e dell'osso grande di quella ne fa fare un cifo, con il qual esso e tutti della sua casa in memoria del suo padre morto con reverenzia e devozione beveno. E queste e molte cose inusitate e irragionevoli alle predette simili osservano.
Ed essendo io nella predetta provincia di Manzi, fui vicino al palazzo d'un uomo popolare, la vita del quale era in questo modo: il predetto aveva in suo servizio 50 donzelle, quali continuamente lo serveno; e quando il detto uomo vuol mangiare, senta a tavola, al qual le predette donzelle con canti diversi e sorte di suoni le vivande a cinque a cinque le portano, e quelle con le lor mani in bocca di quello mettono, a modo d'uccello pascendolo, non cessando mai avanti di esso cantare insino che le predette minestre non abbia mangiato; e quelle di mangiar compite, vengono le altre donzelle, quali con diversi canti e sorti di suoni cinque altre vivande li portano, menando finalmente, insino che vive, in questo modo sua vita. Il cortile del palazzo di questo tiene di grandezza dui miglia, e il solaro di quello un lato d'oro, l'altro d'argento è coperto; sopra del qual sono li monasterii e campanili, a modo che molti per lor piacere far sogliono. Ed essendo io (come ho detto) lí, dicevano che quattro uomini simili a questo erano in la provincia di Manzo. La nobiltà di questi quella essere stimano, quando portano le ungia delle mani al possibil longhe, per il che molti permettono talmente crescere le ungia, massimamente del dito grosso, che con quella si circondano tutta la mano.
| |
Manzi Manzo
|