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      Quando poi non volean piú pescare, lasciavano la bestia nell'acqua, accioché andasse a pascersi, e quando era ben pasciuta ritornava ciascuna al suo pescatore, come cosa domestica. Qui medesimo viddi un'altra sorte di pescare: stavano gli uomini tutti nudi in barca, e ciascuno aveva un sacchetto a torno e buttavasi in acqua per un ottavo d'ora in circa, e prendeva del pesce con mano mettendolo in sacchetto, e poi tornava in barca; e incontinente si metteva in una tina d'acqua calda, e un'altra volta poi si buttavano in acqua a pigliar del pesce.
      Stati qui alquanti giorni, partimmo e arrivammo in una città maravigliosa detta Guinzai, che in nostra favella vuol dire città di cielo. Questa città è la maggiore che sia in tutto 'l mondo, ed è sí grande che a pena ardisco di dirlo; ma ho ben trovate in Vinezia assai persone che vi sono state. La terra è pienissima di gente, e non vi è un passo di terra che non sia abitato. Case ve ne sono assaissime, di otto e di dieci solari, che in ogni solaro abita una fameglia con le sue massarie, per la gran carestia di terreno, di modo tale che ogni piccola stanza vale gran danari. La città ha grandissimi borghi, ne' quali abita assai piú gente che nella città; la quale ha 12 porte principali, e ciascuna porta ha una strada dritta d'otto miglia, e in capo di 8 miglia v'è una città piú grande di Padova, di sorte che ogni porta delle 12 ha per la dritta strada una città della grandezza che ho detto. Noi eravamo 7 che andassimo per quei borghi. Qui han cavato i terrazani e fatto lagune per certi canali, come sono a Vinezia, e sono tanti e tali che da capo e da piè delli canali, o vero lagune, hanno porte che, per Dio vero, sono di certo di piú di diece miglia: e a tutte sono le guardie, e queste stanno per il gran Cane.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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