E poiché alquanto erano stati, s'andorono via e con gran fretta tornorono nelle caverne; onde io fui pien di paura e di meraviglia, pregai colui che m'avea qui menato che cosa ciò fusse, e che volesse significar tanta diversità di bestie. Ed egli sorridendo dissemi che quelle erano anime de gran signori e nobili uomini, che qui si pascono di sudor di Dio: e quanto l'uomo era piú nobile, tanto piú in nobil corpo di bestia entrava l'anima sua. Il che tuttavia che io nol credessi, non potti cavar altro da lui, né da quegli che vi erano presenti.
E desiderosi di veder qualche cosa altra di nuovo, ci partimmo, e navigando in men di sei giorni arrivammo ad un'altra bellissima città chiamata Chilense, la qual girava intorno delle miglia piú di quaranta; nella qual sono 360 porte tutte lavorate di marmo con intagli bellissimi. E dicesi che questa terra fu la prima che avesse il re de Mangi, quale è assai abitata e d'assaissimi navilii, abondantissima d'ogni cosa; ma perché non vi erano cose degne di meraviglia, poco vi dimorammo. E navigando trovammo un fiume largo piú di 20 miglia, di cui un ramo passa per la terra, chiamato Piemaronni. Gli uomini e le donne qui non sono maggiori di tre spanne. Qui si fanno i maggiori lavori di bombace del mondo, e vi sono assaissimi mercanti e forastieri, ma ogniuno di loro non maggiore, come ho detto, di tre spanne.
Di qui usciti, caminando e passando una infinità di città e castella, giungessimo in una città chiamata Sai, ove è un luogo de frati minori.
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Dio Chilense Mangi Piemaronni Sai
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