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      Qui trovassimo tre belle chiese di cristiani. La terra è bella e grande, e 18 tomavi di focolari; ogni focolaro è 10000 fochi, e ogni foco è 10 e 12 fameglie. Similmente ogn'anno pagano per foco quel che vale un ducato. Le genti di questa città la maggior parte vanno agli alberghi, di quali ve n'è grandissima quantità; e se alcuno volesse convitare od onorare un altro, va dall'ostiere e gli ordina tutto quel che ci vuole per bevanda de' convitati. Quindi navigando, giungemmo ad una città nominata Laurenza, la quale è fondata sopra un fiume che passa per mezo il Cataio e fa grandissimo danno quando rompe gli argini. Cosí navigando giungessimo ad un'altra città chiamata Sunzomaco. Quivi è maggior abondanza di seta che sia in tutto 'l mondo, che nella maggior carestia se ne danno 40 libre per un soldo; di mangiar vi è abondanza grande. E perché vi era in questo loco piú gente che in niun altro che avessi visto, domandando donde ciò avvenisse, mi fu risposto per conto che l'aria e il luogo sono alla generazione molto salutiferi, di modo tale che pochi sono che moiono, se non di vecchiezza.
      E navigando da quattro giornate, pervenimmo nella nobil città chiamata Cambalú, che è terra molto antica e gira 24 miglia, e un'altra appresso a questa meno di un mezo miglio. Il circuito di ambedue è da 60 miglia: sono poi tutte due insieme cerchiate da un'altra muraglia, che gira in tutto circa 100 miglia. E questa è la principal terra del gran Cane, e qui si tien ragione, e quivi è la sedia di questo mirabil signore del gran Cane; il cui palazzo gira piú di quattro miglia, e ad ogni cantone è un palazzo dove dimora uno di quattro suo baroni principali.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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