Quando questo gran Cane siede nella sua sedia imperiale, nel lato manco sta la regina, un grado piú giú, sotto cui stanno tutte le altre mogli, e sotto quelle tutto l'altro parentado. Da lato destro appresso il signore sta il figliuolo primogenito, che dee regnar doppo la sua morte, e a lui sotto tutti gli altri figliuoli e tutti coloro che vengono dal sangue regale. Nel loco piú basso di tutti stanno quattro scrittori che scrivono tutto quello che parla il signore finché sta nella sedia; a cui davanti sta una grandissima quantità di baroni e altri nobilissimi, quali non ardiscono mai di parlare finché stanno inanzi alla presenza del signore, se da lui non fussero domandati. Sono poi attorno alla sua mensa tanti suoni e canti, tanti buffoni e altre sorti di persone, che a ciascuno fia incredibile, se volessi dir minutamente tutto quel tanto che io viddi. E di quei buffoni ciascuno ha l'ora sua deputata, quando dee star in guardia e trattenimento del signore; ma nelle porte sono guardie grandissime, e se alcuno vi s'appressasse senza licenza del capitano sarebbe amaramente battuto. E quando questo signore volesse far qualche gran convito, subito s'appresentano a lui quindecimila baroni che vengono tutti a servirlo. E io vi stetti tre anni in compagnia di frati minori che vi hanno il monastero, che dove dalla corte vi veniva tanta robba che sarebbe stata bastante per mille frati.
E, per lo Dio vero, è tanta differenza da questo signore a questi d'Italia come da un uomo ricchissimo ad un che sia il piú povero del mondo; e perché le cose che io vi dico vi sieno piú degne di fede, vi dico che mi fu da parecchi cristiani che ivi dimorano detto che questo signore teneva da ducentoottantamila uomini, li quali non attendevano se non a' cani e cavalli e a tutte le cose che appartengono alla caccia per servigio del signore.
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Cane Dio Italia
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