L'Europa per tanto, terza parte del mondo, fu cosí nomata da Europa, figliuola d'Agenore, re di Libia e di Soria; della rara bellezza della quale inamoratosi (come i poeti favoleggiano) Giove, né trovando altro mezo di condurre a fine il suo desio, transformatosi in un toro candidissimo si mescolò con altri armenti che vicino al lito del mar pascendo andavano, ove anco per suo diporto Europa con le sue damigelle alor si ritrovava. La qual, tirata dalla insolita bellezza di questo animale, se li fece vicina, e trovatolo piacevolissimo si assicurò di modo che sopra vi ascese, e il toro, carico della desiata preda, a poco a poco si cacciò nel mare e portolla nell'isola di Candia.
Confina l'Europa verso levante col fiume Tanai; da mezzogiorno ha per confine il mar Mediterraneo, da settentrione il Britannico, e l'Atlantico oceano di verso ponente. È questa parte del mondo piú piccola assai dell'altre dua, che sono l'Asia e l'Africa, ma è molto piú abitabile, percioché, non sottogiacendo a troppo né freddo né caldo, per consequente è molto copiosa e piena d'abitatori per la sua temperanza, da alcuni luochi in fuora, che, situati sotto la plaga settentrionale, per caggione de' freddi grandi malamente abitar si possono. La rendono anco superiore all'altre parti la cristiana religione, i costumi e la consuetudine del vivere, la frequenza degli uomini e delle città, la gran fertilità de tutte le cose necessarie al vitto umano e l'ottima temperie dell'aere sanissimo. Si distende in larghezza mille e doicento miglia italiani dal mar Ionio, o vogliam dire Arcipellago, insino all'oceano Ibernico, e in longhezza tremilia e ottocento miglia dal capo di Portugallo sino al fiume Tanai, qual la Sarmazia dell'Asia divide.
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