E Cranzio ancora scrive che i Poloni e i Boemi sono parenti de' Todeschi, allegando in confirmazione di questo che molto tra queste nazioni s'usa il lor lenguaggio, e molti anco alla todesca vestono. La qual ragione se vera fosse, si provaria che fossero anco italiani e ungari, percioché e gli abiti e la lengua latina è talmente a' Poloni familiare che nel parlare elegantemente latino di gran lunga tutte l'altre nazioni avanzano. Cranzio per tanto s'abbaglia in questo luoco, percioché se i Slavi over Sarmati descendessero da' Todeschi e avessero sin da' tempi antichi avuto un istesso lenguaggio, di dove saria nato l'uso ch'hanno questi popoli della lengua sarmatica, over slavica, la quale è tra essi communissima? Oltre che e nell'abito e ne' costumi e nel modo del vivere sono in tutto i Sarmati diversi da' Todeschi; la qual cosa è da Plinio confermata con queste parole: "I Sarmati certamente non sono todeschi, dividendo gli uni dagli altri il fiume Vandolo, over Vistola". La qual openione è approbata da' diligenti investigatori dell'antichità, Cornelio Tacito, Strabone e Ptolomeo.
Ma, tornando di dove son partito, questi discendenti di Iafet furono uomini valorosi, strenui, pronti di mano e bellicosi; di che rendono testimonianza l'imprese da essi in quel principio strenuamente e con audazia fatte, per le quali si dice ch'erano da tutto il resto del mondo temuti. Onde furono primieramente Sauromati da' Greci chiamati, da sauros che, come di sopra si è detto, vipera significa, e omma, che vol dire occhio, quasi volendo dire gente terribile e con occhi di vipera; dal qual tempo questa gente e questi paesi da essi abitati ritengono il nome di Sauromati e di Sauromazia.
| |
Cranzio Poloni Boemi Todeschi Poloni Slavi Sarmati Todeschi Sarmati Todeschi Plinio Sarmati Vandolo Vistola Cornelio Tacito Strabone Ptolomeo Iafet Sauromati Greci Sauromati Sauromazia
|