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      Ma gli annali de' Poloni raccontano che i Vandali fur di Panonia cavati da Stilicone lor capitano, e, in Italia condotti, la scorsero e rovinarono tutta. Poi, sotto la condotta dell'istesso, in Spagna passarono, e di Spagna per il stretto di Gibelterra traghetarono in Africa; qual avendo con l'armi occupata, in pace e prosperità grandissima per doicento anni possederono, nel qual tempo non solo travagliarono grandemente il romano imperio e in terra e in mare, ma presero anco e crudelmente saccheggiarono l'istessa città di Roma sotto Sixto papa, per quanto alcuni scrivono, l'anno di Cristo quattrocento e ventinuove. E finalmente l'anno cinquecento e trentaotto Iustiniano imperatore col mezo di Belisario, capitano celeberrimo del suo esercito e uomo segnalato e chiaro per le molte degne imprese da lui fatte, gli dette una tal rotta che persero totalmente le lor forze e fur dell'Africa scacciati, essendo il lor re Gilimero venuto in poter de' nimici e condotto a Costantinopoli pregione.
      Dicono alcuni che i Vandali in questa battaglia fur in tutto estinti e spenti; ma questo appar non esser vero per piú di un argomento, percioché, quantunque in questo fatto d'arme fossero le forze lor indebolite in modo che non poterono piú tornare nella pristina lor possanza, tuttavia le reliquie che dall'uccisione avanzarono si sparsero con la fuga in diverse parti del mondo: e alcuni tornarono sul fiume Vistola, lor antica patria, e di dove già tanti anni si erano i lor progenitori partiti; altri passaro in Grecia, altri in Panonia, altri in Germania, a provedersi di nuove stanze.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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