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      per vicinum aquilas nidificasse nemus.
      Exule patre sumus, sed plurima regna per orbemprincipia exulibus, dat sua Roma notho.
     
     
     
      Doi illustri e magnanimi prencipi uscirono di questa gente slavonica over sarmatica, l'origine della quale abbiamo copiosamente descritta, uno de' quali Cecho si chiamò e l'altro Lecho, fratelli tra loro. Questi, passate e superate molte difficilissime fatiche e molti duri travagli de' tempi bellicosi nell'Illirico e nella Dalmazia, fastiditi dalle domestiche sedizioni che, posto fine alle guerre esterne, dalla pace e dall'ozio nascevano, essendo dotati d'ingegno nobile ed elevato elessero un'altra sorte di vivere, ed essendo guerra civile tra la lor gente si cavaro con quelli che li volsero seguire fuor delle lor trinciere. E usciti di Croazia, regione dell'Illirico, entraro verso ponente ne' paesi di Germania e occuparo quel paese che giace tra l'Albi e la Vesera, fiumi celeberrimi; e fabricando una città e fortezza su le rive della Vesera la nominaron Bremia, denotando esser ormai finiti i gravi pesi delle lor miserie, percioché Bremia in lengua slavica significa peso; la qual città sin ora da' Todeschi Bremen è chiamata.
      Seguirono molte battaglie tra' Germani e questi doi fratelli per cagione del paese da lor occupato, nelle quali assai cittade e castelli, spaventati della lor gran possanza, vennero volontariamente sotto al lor dominio. E cosí Cecho pose le sue prime stanze appresso li fiumi Danubio e Albi, nella città di Boemia, antica colonia de' Romani, avendo scacciati in parte i primi abitatori e parte tra i suoi connumerati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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