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      Ma ancor lui prevenuto dalla morte nella sua piú fresca etade, lassò un figliuolo chiamato Semomislao.
     
     
      Semomislao.
     
      Ultimus iste fuit nostrorum ex ordine regumignari falsos qui coluere Deos.
      Huic peperit coniunx oculorum luce carentemhaeredem, sterilis cum foret ante diu.
      Mos erat infanti, vitae ut compleverat annum,
      ludere quod vellet nomen habere pater.
      Ergo, dies venit simul illa, recepit ocellos,
      ostentum dubia plebe stupente, puer.
      Res ea signabat discussa nocte Polonos
      visuros lucis lumina vera novae.
      Visuros illo Christum sub rege negemus,
      quod bona praestituat quaeque futura Deus.
     
     
     
      Morto Lesco, fu assonto al regno il figliuolo Semomislao, l'anno novecento e ventuno. Né questo fu dissimile a' suoi predecessori, e a pena nell'ultima sua vecchiezza puoté aver un figlio, e quello cieco nacque. Ed essendo redotti in Gnezna i prencipali del regno per raderlo e metterli il nome, fu da essi Miescone nominato: e mentre, posti a tavola, cominciano a mangiare, venne chi portò la nuova ch'il cieco fanciullo avea ricuperato gli occhi, e restando e il padre e gli altri tutti attoniti per questa nuova, fu il fanciullo ivi portato con gli occhi aperti e belli. Volse intendere il re da' suoi indovini quello che ciò poteva significare, quali resposero che sí come questo suo figlio per grazia degli dei era stato illuminato, che cosí per suo mezo fra poco tempo la Polonia saria illuminata, il che anco successe. E finalmente Semomislao, lassando il regno in stato tranquillo, uscí di questa vita.
     
     
      Miesco primo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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