Casimiro primo.
Innocuus cum matre puer Casimirus eodemexilio, matris crimine, pulsus erat.
Cluniaci placuit sibi vita monastica, servusquam cuiusquam hominis maluit esse Dei.
Nos sumus interea sine principe, subdita cunctisterra dolor fuerit quae numerare malis.
Reddimus eiecto regnum, multa ille reversusrestituit melior vix patre, dignus avo.
Maslaum domuit civili Marte furentem,
in reliquos mansit pax sibi grata dies.
Quod Deus innocuis adsit, quod corruat insons,
maiori ut surgat laude, videre potes.
L'anno del Signore mille e quarantauno Casimiro, primo di questo nome, cavato dal monasterio, figliuolo di Miescone secondo, terzo re di Polonia, con universale applauso fu coronato nella città di Gnezna. Questo primieramente nettò il regno da molti ladroni e assasini che grandemente lo dannegiavano; poi attese a ritornare sotto il suo giogo consueto le nazioni che ribellate si erano. E avendole Maslao, duca di Massovia, congiurato con i Pruteni e con i Piecinghi mossa guerra civile, con un sanguinoso fatto d'arme lo ruppe appresso il fiume Vistola, vicino alla città di Ploczko. E avendo Maslao raccolto un altro esercito, fu di nuovo da Casimiro rotto e posto in fuga, onde, vedendo esso le sue cose disperate, fugí nel paese de' Pruteni, da' quali con molti tormenti cruciato fu al fin fatto morir sopra la forca. E Casimiro, paceficato che egli ebbe il suo regno, quietamente lo resse il resto di sua vita, qual felicemente finí lassando tre figliuoli, Boleslao, Vladislao e Miescone, e una figlia Swatochna chiamata.
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