Domati che egli ebbe da una banda i Moravi e i Boemi, se li levarono contra i Pruteni e i Pomerani, l'esercito de' quali avendo esso circondato appresso il fiume Ossa, lo mise tutto, senza che pur un vivo ne restasse, a fil di spada; e sottomise al suo dominio la Pomerania e molte fortezze nella Prussia, e pose anco il giogo a essi Pruteni l'anno mille e settantanuove.
Venne in questo tempo a trovarlo Bela, erede del regno d'Ungaria, raccomandandosi alla sua fede e aiuto chiedendoli contra Andrea suo fratello, dal quale era del regno stato privo e discacciato. Piacque questa nuova occasione di guerreggiare a Boleslao, ed entrato con l'arme nemiche in Ungaria roppe l'esercito dell'imperatore Enrico, che in compagnia de Boemi e di Teutoni diffendeva le parti d'Andrea; nella qual battaglia restò esso Andrea morto, e Bela fu col braccio di Boleslao di quel regno coronato. Che tornato in Polonia prese per moglie Viseslava, unica erede del ducato di Russia, ed ebbe per nome di dote molti ducati di quella provincia. Prese poi anco Kiovia, metropoli di quel ducato, per forza; dove si trattenne quell'inverno con l'esercito per non esser piú tempo da star in campagna, e mise tal spavento per tutta la Russia che molti prencipali duchi di quella provincia s'apparecchiarono di fuggire in Grecia, e molte città e castelli, senza farli alcuna resistenza, si dettero nelle sue mani. E perché Premislia non fece segno alcuno di volersi arrendere, andatoli sopra con tutte le sue genti, per forza la prese e abbrusciò, né potendo per l'acque grosse di che era circondata prendere la sua cittadella, l'ebbe finalmente a patti in suo potere.
| |
Moravi Boemi Pruteni Pomerani Ossa Pomerania Prussia Pruteni Bela Ungaria Andrea Boleslao Ungaria Enrico Boemi Teutoni Andrea Andrea Bela Boleslao Polonia Viseslava Russia Kiovia Russia Grecia Premislia
|