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      Alla qual nuova Boleslao, allora di età di dodeci anni, con grande instanza, mescolandovi le lacrime, pregava il padre che a lui dovesse imporre il carico di recuperar quel luoco. Onde restando il re maraviglioso della grande audacia, prudenza e animosità di questo giovenetto suo figliuolo, li dette una parte dell'esercito, accompagnandolo con molti uomini di consiglio, e il resto mandò sotto il governo di Siecziech, palatino di Cracovia. Quali valorosamente assediarono e combatterono questa forteza, ma, perché il luoco per natura era inespugnabile, indarno le lor fatiche spendevano. Per il che il palatino persuadeva che si dovessero dall'assedio levare, ma Boleslao lo rimosse da questo parere, e fatto animo a' soldati ordinò che si facessero gli alloggiamenti intorno alla rocca, fabricandovi casette e capanne per diffendersi dall'inverno che sopragiungeva, fingendo di voler continuare l'assedio anco l'inverno. Onde gli assediati, che speravano che i nemici, cacciati da' freddi, dovessero l'assedio abbandonare, quando videro far queste provisioni si misero in paura e, mandati ambasciatori con doni a Boleslao, e la fortezza e se stesse gli offerirono. Qual avendo esso accettati, li lassò tutti andar liberi, e ricuperata con sua gran gloria la rocca, allegro e pieno de nemiche spoglie al padre con le gente a lui commesse ritornò. Dopo Hermano, consumato dalla vecchiezza, avendo fatto molte forti e onorate imprese, felicemente fece passaggio all'altra vita.
     
     
      Boleslao Krzivousti.
     
      Hic quinquaginta pugnavit proelia, signis


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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