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      Fece con gli inimici quarantasette fatti d'arme prencipali e memorabili, non computando i molti assalti e le spesse scaramuccie, ed eccettuando anco questo ultimo conflitto nel qual fu da' Ruteni ingannato. Dal quale però, non altrimente che Ettore troiano e che il cartaginese Annibale, diffendendosi con le proprie forze e rompendo le fatte squadre de' nimici da' quali era circondato, illeso si salvò. Mentre ancora egli viveva, il regno a' suoi figliuoli divise, lassando per testamento a Wladislao, di maggior età, i ducati di Cracovia, di Siradia, di Slesia e di Pomerania; a Boelslao Crispo la Masovia, la Drobinia, la Cuiavia; a Mieslao il stato di Gnezna, di Posnania e di Calisi; e ad Enrico quello di Lubla e di Casimira. E non lassando cosa alcuna a Casimiro, suo figliuolo di minor età, li fu da' senatori domandato quello che di lui esso ordinava, a' quali dette questa risposta: "Non sapete voi che a un carro che con quattro rote corre è necessario che uno vi sia che sopra li seda?" La qual cosa anco successe, come piú a basso si dirà.
     
     
      Wladislao secondo.
     
      Quatuor in natos regnum diviserat aequispartibus, egregia cum ratione, pater.
      Ladislae, tibi cessit Cracovia, natumaxime, avaritia maxime, Marte nihil.
      Fratribus eiectis, solus dum quaeris habereomnia, possessis pelleris ipse bonis,
      coniuge cumque tua, quae rem tibi suasit iniquam,
      victus in externam profugis exul humum.
      Ignorata tibi fuit alea? Discere in illacontentus proprio vivere quisque potest.
      Nam aliena petens perdit sua lusor et aurum


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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