Ma poi, sprezzato essi la accettata fede, fecero una correria contra Poloni nella Massovia, e di nuovo Boleslao con i fratelli se li mosse contra. Vennero in questo doi Pruteni nel campo polono, fingendo di esser fuorusciti e di esser benissimo informati del sito della Prussia, onde furono da' Poloni tolti per guida del campo. Ma essi, caminando con inganno, guidarono l'esercito polono in certi luochi molto intricati per i folti boschi e per le fangose paludi; ove trovandosi esser entrati in una profonda palude, che ad arte da' nemici era stata di verde erbe coperta, non potevano andare inanzi né indietro tornare. E mentre s'affaticano di cavarsi di luoco cosí iniquo, uscirono i Pruteni dell'imboscate e a' Poloni una gran rotta diedero, nella quale morí tra gli altri Enrico, duca di Lubla e di Sendomira, fratello di Boleslao, strenuamente combattendo. E il re ritornò con l'altre genti in Polonia e attese a menar vita pacifica, sinché del millecento e settantauno e l'anno vigesimonono della sua vita morí dentro a Cracovia, e fu nella chiesa della rocca sepolto.
Mieczlao overo Miesco terzo.
Saepe dies oritur nitida face, nec tamen illicredideris: subito nubilus esse potest,
grandine messores lapidare, tonitribus orbemconcutere et rapidis frangere fulminibus.
Ecce senex noster, regni cum cepit habenas,
vir bonus et placidi fratris imago fuit.
Mox sobole ingenti, generis, affinibus, auroinflatus, coeptam destitit ire viam.
Nil illo peius, nil et crudelius illo
(Audace excepto) patria nostra tulit.
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