Ma essendo tornato di nuovo Enrico con esercito sopra questa cittade, vi fu di notte secretamente da' Teutoni introdotto, e fu questa cosa tanto impensata e subito che Vladislao ebbe a pena tempo, buttatasi indosso una tonica monacale, di fuggire. E cosí di nuovo si fece Enrico del regno signore, qual non avendo goduto piú d'un anno uscí di vita, non senza sospetto di veneno, e fu sepolto nella città d'Vratislavia.
Presmislao secondo.
Ob scelus Audacis raptum diadema Polonis
retulit istius gloria luxque viri.
Magnus erat, tantum peperit qui primus honoremnobis, magnus et hic qui revocavit erat,
splendidus, antiquis certans heroibus omnivirtute, in summo quam decet esse viro.
Caeditur insidiis, celebrans solenne Liici:
invidiam virtus dat sibi et illa necem.
Et caute et timide genio servite, potentes,
exitio multis lux genialis erat.
Hoc Cyrus interiit, Macedo interiitque Philippus,
hoc est Argolicis Troia cremata rogis.
L'anno del Signore milledoicento e nonantacinque Premislao, prencipe della Polonia maggiore e della Pomerania, alla degnità regal fu assunto. Avendo questo con la fama del suo gran valore spaventati gli animi de tutti i prencipi finitimi, fu d'ordine di Venceslao, re di Boemi, dai marchesi di Brandeburg ucciso, avendo presa occasione d'assalirlo e con molte ferite, dopo sua molta resistenza e diffesa, amazzarlo, mentre egli il giorno di santa Dorotea in un convito con i suoi si trattenneva in solazzi e ragionamenti delettevoli, avendo solo regnato sette mesi.
Venceslao re di Boemia.
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