Nel tempo di questo re boemo Cracovia fu centa di mura.
Vladislao Cubitale, detto volgarmente Loxietex.
Corpore parvus eram, cubito vix altior uno,
sed tamen in parvo corpore magnus eram.
Non ego Prussorumque Bohemorumque cruoremiactabo, cladem nec, Gedemine, tuam.
Fortunam vici, cum qua mihi bella fuerunt,
ut Niger e terris triste volarat iter.
Ter cecidi regno: per te, Ramnusia, semperpost lapsum erexi maius ad arma caput.
Corde viris opus est magno, non corpore: magnumqui stravit Goliam nonne pusillus erat?
Ingentem parvus Poliphemum vicit Ulisses?
Sed tamen ille hominem, tam grave numen ego.
Del milletrecento e sei, dopo l'aver passati molti pericoli e dopo l'aver superate le frequenti repulse, pur finalmente ascese Vladislao Cubitale alla bramata corona del regno di Polonia; e l'anno istesso che egli il regno prese, raccolto un grosso esercito, lo condusse in Slesia contra Enrico duca di Glogovia, e senza in luoco alcun trovar contrasto li mise a ferro e a fuoco tutto il suo paese. L'anno poi milletrecento e venti fu il prefato Vladislao insieme con Hedvigi sua consorte coronato in vero re e monarca di Polonia. E alora primieramente fu la chiesa di Cracovia dotata e privilegiata di questa autoritą di coronare i re di Polonia, essendo che prima in Gnezna, cittą non troppo sicura, questa cerimonia solea farsi. E l'anno milletrecento e ventisei fece il re un potente esercito di Lituani, Pruteni e Poloni per vendicare la morte del fratello Premislao, ed entrato ne' paesi de' marchesi brandeburgensi li mise tutti a ferro e a fuoco, dal fiume Odera e da Brandeburg sino a Francfordia; e avendo arrichiti i suoi con le nemiche spoglie salvi li ricondusse in Polonia, menando seco seimila pregioni.
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