Sepolto e fatte le debite esequie ad Vladislao, fu di consentimento universale gridato re Casimiro Magno suo figliuolo, l'anno del Signore milletrecento e trentatre, il quale attese prima a pacificare il suo regno, nettandolo da tutti i sediziosi, da' ladroni e da l'altri uomini di mal affare; e poi nel milletrecento e trentanuove dechiarò e constituí suo successore Lodovico suo nepote, figliuolo di Carlo re d'Ungaria e d'una sua sorella. Il che fatto, del milletrecento e quaranta mosse le sue genti a' danni de' Russi, e nella lor provincia entrato prese Leopoli, lor città metropoli, di dove portò via molti tesori, e andatosene sotto Volodimira anco di essa si fece signore, avendola per forza d'armi acquistata, e indi tornò col trionfante esercito in Cracovia. Né varcò troppo tempo che, ingrossato che egli ebbe con nuove bande de soldati il suo esercito, di nuovo in Russia lo condusse e tirò alla sua obedienza l'infrascritte regioni con le lor cittadi: cioè Presmilia, Halicia, Leopoli, Sanocia, Lucovia, Volodimira, Lubaczovia, Treblovia, Tustania e molte altre, le quali sin ora al regno di Polonia sono unite. E tornato la terza volta in Russia la soggiogò totalmente al suo dominio, pigliando alcune rocche e fortezze che nell'altre espedizioni diffese s'erano.
Nel milletrecento e sessantatre dette Casimiro Elisabetta sua nepote, figliuola del duca stolpense, in matrimonio a Carlo quarto imperator romano, alle nozze della quale in Cracovia si trovarono esso imperatore, Ludovico re d'Ungaria, Pietro re di Cipria, Sigismondo re di Dania, Otto duca di Baviera, Semovito di Massovia, Boleslao di Svidnicia e Vladislao di Opolia.
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