E l'anno milletrecento e ottantacinque, avendo Iagellone, granduca di Littuania, inteso la venuta della regina Hedvige in Polonia, per fama della sua rara bellezza e nobili costumi inamoratosi, la mandò per dui suoi fratelli, Skiergellone e Borisso, ad appresentare con doni richissimi e insieme a richiederla di matrimonio; promettendo, se questo otteneva, di batizzarsi con la sua gente, di restituire tutte le città e rocche con i lor territorii che Littuani occupate tenevano al regno di Polonia, di liberare tutti i schiavi poloni che per il suo stato si trovavano, e de piú di unire e incorporare il granducato di Littuania col regno di Polonia, di recuperare per forza d'arme la Slesia, la Prussia e la Pomerania, di convertire tutti i tesori in utile del regno polono, e finalmente di fare tutto quello che fosse per tornare a beneficio e grandezza della polona republica e ad accrescimento della cristianitade.
Fu molto cara e grata questa ambasciaria a' prencipi poloni, ma alla regina grandemente spiacque, percioché, essendo essa, vivendo ancora il padre, stata promessa in moglie a Vilhelmo duca d'Austria, ardentemente il matrimonio di lui desiderava, né poteva a questo secondo piegarsi. Per lo che mandarono i Poloni ambasciatori in Ungaria alla regina Elisabetta sua madre, che l'informassero di quanto si trattava e il suo parer gli adomandassero; la qual rispose che essa in tutto e per tutto si reportava a quanto al consiglio de' Poloni paresse ben fatto e a quanto da lor fosse ordinato.
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