L'anno pertanto millequattrocento e quarantaquattro, fatto un numeroso esercito, con esso si mosse a' danni del Turco; il che quando egli intese, molto si maravigliò della inconstanza e legerezza de' cristiani, e che cosí poco conto del nome del lor Dio facessero, e chiamato un potentissimo esercito d'Asia venne alle mani co' cristiani appresso la palude Varna e al lito del mar Maggiore. Sanguinoso e crudele fu questo conflitto, del quale il Turco al fin restò vittorioso, avendo con la gran moltitudine de' suoi circondato l'esercito cristiano e tagliatolo quasi tutto a pezzi, restandovi tra gli altri anco il re ucciso, mentre con animo intrepido non manca, in cosí ria fortuna, di portarsi da valente soldato e da prudente imperatore; la qual rotta cagionò non poco dolore e pianto per tutta la cristianitade. Visse Vladislao, dopo coronato re di Polonia, diece anni, e quattro anni resse il regno d'Ungaria: e il ventesimoprimo anno della sua età fu, come si disse, appresso Varna da' Turchi amazzato, mentre per obedire al consiglio del pontefice roppe la tregua con Amurate fatta.
Casimiro quarto.
Post fratrem Casimirus adest, quem Turca peremit,
Sarmaticas iustus qui regit ultor opes,
eripit et captas Marianis fratribus urbesaetera terribili discutiente modo.
Hoc duce sacrifici magnas sensere repulsas,
hic ubi Castuliam Vistula volvit aquam.
Hinc repetit Mariae non vi sed munere Castrum,
Prussiaci quod tunc incoluere duces.
Hunc quoque Choynitium, multis licet inde peremptis,
sensit et illius quae ditionis erant.
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