E incontratisi questi doi eserciti appresso la città di Choynicze, vennero a prima giunta al fatto d'arme.
Roppero i Poloni le prime squadre de' nemici, e avendo ucciso Battazare, duca di Zegania, e fatto pregione Bernardo Stumburg, general capitano dell'esercito nemico, avevano col empito loro fracassata tutta questa banda, quando, essendo nel perseguitar quei che fuggivano disordinato alquanto il battaglione de' Poloni, fur gagliardamente dalla battaglia prutena investiti: che trovatili disordinati, prima li mossero di luoco, e poi pigliando animo da questo buon prencipio li cargarono con tal empito sopra che, non potendo i Poloni piú resistere, guasta e stracciata l'ordinanza si dettero a fugire. Fece il re cose maravigliose per fermarli, ma erano le cose in tal confusione che non fu mai possibile, anzi corse pericolo, mentre troppo tardi si retira, di restar pregion de' suoi nemici. Furono in questa battaglia amazzati molti Poloni, e trecento ne restar pregioni. Per levarsi questa macchia fece Casimiro un altro piú potente esercito, ed entrato nella Prussia prese molte città e fortezze. E non avendo il gran mastro de' cruciferi dinari da dare le debbite paghe a' suoi soldati, dette per acquietarli in lor potere la fortissima rocca di Marimburg, acciò la tenessero sinché fossero del tutto sodisfatti; ma andando questa cosa in lunga, e volendo i soldati le lor paghe, vennero a patti del millequattrocentocinquantasette col re Casimiro, e li vendettero quel luoco con tutte l'artegliarie, arme e munizioni che vi si ritrovavano per quattrocento e settantaseimila fiorini.
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