E i Poloni, non trovando resistenza, misero tutta quella provincia a ferro e a fuoco e presero queste fortezze: Dorochinia, Sozez Panonice, Botusania e Chocinia. Dettero anco molti gagliardi a Soczava, metropoli della provincia, ma, non la potendo acquistare, carichi di spoglie e dato il guasto a' luochi dei nemici s'inviarono alla volta di Polonia. E mentre essi passavano il fiume Tira, over Nestro, i Valacchi, presa l'occasione per esser nel passar disordinati e anco divisi dal fiume, usciro delle selve e dettero un feroce assalto a quelli che ancora passati non erano. Erano questi i cavallieri della corte regia, che, animosamente fatto testa, sostennero valorosamente l'empito nemico; e mentre essi combattono, repassarono alquante compagnie de' Poloni secretamente il fiume e, andate alle spalle de' Valacchi, con empito grande in essi investirono, che vistosi da' nemici circondati si persero d'animo, e postisi in fuga lassaro a' lor nemici la vittoria.
Dell'anno poi millecinquecento e dodeci i Tartari precopensi, stipendiarii del re, messosi insieme intorno a ventiquattromila cavalli, fecero una correria nella Russia e fermaronsi a Visniovicio, in Podolia. Presero i Lituani e i Poloni l'arme per reprimere l'audazia di costoro, e venuti con essi alle mani, mentre si era sul maggior furor della battaglia un'ala de cavalaria polona secretamente passò alle trinciere nemiche ed entratevi sciolse tutti i Poloni e Lituani che da' Tartari pregioni eran menati; che, dato di mano a quelle arme che aver in quel bisogno puotero, i nemici alle spalle assaltarono, e cargando essi da quella parte e valorosamente combattendo gli altri alla fronte, fur i Tartari disordinati e rotti e privi della preda di Polonia scacciati da minor numero assai di quello che essi erano.
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