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      L'anno del salutifero parto della Vergine millecinquecento e quarantaotto Sigismondo Augusto, granduca di Littuania, dopo fatte le debbite esequie al corpo del padre, fu al governo del regno inalzato, qual da lui fu con somma prudenzia e fortezza in pace mantenuto. Aveva questo del quarantatre presa in moglie Elisabetta, figliuola di Ferdinando re de' Romani, d'Ungari e di Boemi, che d'immatura morte il lassò vedovo del quarantacinque, non avendo di lei lassata alcuna prole. Onde egli, contra il voler della madre, sposò Barbara lituana, della casata dei Radivili, la qual prima era stata moglie di Gustoldo lituano; qual matrimonio spiacque non solo alla madre, ma anco a tutti i baroni di Polonia, che se ne mostrarono di modo sdegnati che vi andò poco non si levasse qualche gran rebellione. Ma essendo essa, e non senza sospetto di veneno, in poco tempo uscita di vita, l'accompagnò il re cosí morta da Cracovia sino a Vilna, e ivi onoratamente la fece sepellire nella chiesa del castello, a santo Stanislao dedicata. Voltatosi poi a reintegrare l'amicizia e parentella con Ferdinando, prese per moglie un'altra sua figliuola nomata Catarina, che era prima stata congiunta in matrimonio col duca di Mantua Francesco Gonzaga, la qual dopo trovando sterile repudiò e onoratamente la rimandò a suo fratello Massimiliano imperatore in Germania.
      E l'anno millecinquecentocinquantasette prese una guerra giustissima contra Guilhelmo Furstemberk, mastro in Livonia dell'ordine teutonico, e circondato da centomila tra cavalli e fanti, poloni, lituani e ruteni, andò in persona in Livonia a questa guerra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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