Il sesto fu dopo che Premislao fu da Ottone Lango e da' marchesi brandburgensi ucciso, quando chiamarono i Poloni al governo del lor regno il re di Boemia Venceslao. Il settimo dopo Casimiro Magno, di Vladislao Lokietktone figliuolo, quando fu a quel regno chiamato il re Ludovico d'Ungaria. L'ottavo dopo Ludovico, re d'Ungaria e di Boemia, quando chiamarono i Poloni Iagellone granduca di Lituania al matrimonio della regina Hedvigi e alla regale corona; la posterità del quale sino a questo nono interregno è durata.
Ma torno di dove partito mi sono. Subbito morto il re Sigimondo furono fatte molte particolari diete de' nobili e baroni di Polonia e di Lituania, nelle quali si trattò di pacificare i lor confini e dalla banda di Podolia da' Tartari e da quella di Lituania e di Russia da' Moscoviti, e indi di venire all'elezione del nuovo re. Vennero, subbito sparsa questa nuova, ambasciatori in Polonia del sommo pontefice, di Massimiliano imperator romano, del re di Francia e di suo fratello Enrico duca d'Angiú, del re di Svezia e di molti altri signori, duchi e prencipi circonvicini, e il tutto per divina grazia pacificamente passava contra quasi il parer universale. Vi fu solo questo strepito, che il sabbato santo dell'anno seguente fecero i Tartari una correria nella Podolia nel territorio del castello Dara, guidati da Baca e Sicoza lor capitani, che mentre, avendo abbrusciate alcune ville, se retiravano carichi di preda furono assaliti alla sprovista dai cortegiani e senatori di Buczacio, capitano di Camienez, che amazzatone molti recuperarono la preda e scacciarono gli altri fuor di quei paesi.
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