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      Ma nella Polonia, secondo che i re non nascono, ma sono da' communi suffragii de' senatori e de' nobili eletti, cosí, quantunque siano potentissimi e di soldati volontarii avanzino il gran poter degli altri re, non possono senza il parer de' suoi elettori cosa alcuna publica determinare. Chiara cosa è che i re di Polonia superano di forze tutti gli altri potentissimi re, che ogni volta che li fa bisogno possono mettere in campagna senza alcun stipendio un esercito di doicentomila nobili, soldati volontarii, provisto d'ogni sorte d'arme alla guerra necessarie, percioché la nobiltà polona, libera ed esente da tutte le gravezze e gabelle, è solamente obligata a servire il suo re quando per la patria guerreggiar bisogna; e se questi volontarii non fossero a bastanza, possono cavar del proprio regno trecentomila soldati pagati. E con tutto che il re di Polonia sia di tante forze signore, è nondimeno tenuto a vivere secondo le leggi e secondo gli ordini da' senatori dattoli, e cosí l'amplissimo regno dall'imperio regio, e la regia maestà dalla libertà del senato e de' nobili è temperata, e tutti gli ordini del regno e il re istesso son dentro a' termini dell'equità sempre mantenuti. E se per sorte il re, uscendo de' suoi termini, trattasse d'opprimer la libertà de' suoi, gli è proibito dalla senatoria autorità, che per giuramento a questo son tenuti, talché il poter del re di Polonia è tutto sopra il gravissimo consiglio de' suoi senatori fondato. E all'incontro gli istessi senatori e tutto l'ordine equestre reveriscono, amano e onorano la regia maestà e sono sempre apparecchiati a spendere e la robba e la vita per il suo bene e salute.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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