Li quali non sono, come par che la voce significhi, castellani di rocche o di fortezze, ma sono governatori di provincie minori per nome del re, né fuor della degnità e autorità, la quale è prima dopo i palatini, di questi lor officii guadagno alcuno riportano, benché siano chiamati signori di quelle provincie al lor governo commesse, percioché essi non cercano altro (cosa da veri senatori) che il commodo e l'utile della patria loro. Seguono dopo i castellani gli arcimariscalchi e i marescalchi, supremi officiali del regno tutto, che sono doi del regno di Polonia e doi del granducato di Lituania; l'officio de' quali è aver cura della pace e tranquillità della corte regia e delle diete tutte, compartire i luochi a' baroni e a' cortegiani. Caminano inanzi al re quando esce di palazzo, con alcuni bastoni dretti in mano, e provedeno che senza confusione ciascun facci il suo officio intorno alla persona regia, e nel dar il lor luoco a' senatori usano somma avvertenza. Succedono a questi in degnità i cancellieri e i vicecancellieri, che sono similmente doi per la Polonia e doi per la Lituania, e doi sugelli tengono. Carico di questi è di scrivere i privilegi, l'immunità e le prerogative dal re ad alcuno concesse, scrivere le lettere regie, leggere quelle ch'al re sono mandate, le qual tutte cose sottoscritte che sono dal re, essi il sugello vi pongono. Le lettere e privilegii tutti che nella cancellaria del granducato di Lituania si distendono con caratteri e parole rutene sono descritte, ma quelle che in Polonia si fanno in lengua latina, della quale sono essi peritissimi, si scrivono.
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