E questo non solo tra fratelli, ma anco tra fideli amici e compagni spesse volte avviene, come occorse non è troppo in Vilna, ove caminando di notte doi giovenetti compagni in doi altri armati s'incontrarono e, venuti a parole e alle mani, un d'essi uno de' suoi avversarii uccise; ed essendosi per timor della iustizia indi fuggitto, fu il suo compagno preso e, imputando la giustizia a lui il commesso omicidio, fu per il giorno seguente alla morte condennato. E condotto al luoco alla giustizia deputato e in quello che il boia, sfodrata la spada, s'apparecchia a tagliarli di un colpo la testa, quello che l'omicidio aveva fatto a tutto corso ivi ne venne e disse: "Lassate libero andar questo innocente, perché son sol di questa morte reo". Il che detto, ingenochiatosi intrepidamente aspettò il colpo che li levò la testa, e l'innocente suo compagno fu in libertà lasciato.
I nobili e non troppo abbondanti di ricchezze non sopportano a patti l'ingiurie da baroni o da piú ricchi fatteli, percioché per povero che sia un nobile è bastante, raccolti gli amici e i parenti, di castigare l'altro, quantunque ricchissimo; perché li amici non solo le possessioni e la robba, ma anco la propria vita per l'amico spendono. Per la qual cosa i baroni di Polonia fanno gran stima de' lor nobili, quantunque poveri, ma in Lituania i poveri nobili son come servi de quelli che di ricchezze abbondano. Occorse al mio tempo in Polonia che un certo signore di grande autorità, Giovanni Luthormisk, gran tesoriero del regno, capitano di Lancicia e di Radomia e castellano de Siradia, ingiuriò alcuni poveri nobili, detti Mikolaiewsk; onde essi, raccolti molti suoi parenti e trovatolo in viaggio assai bene accompagnato, l'uccisero e fecero in pezzi.
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