Gybutio, di Kierno fratello, restò della Samogizia signore, e, unite insieme le forze, fecero una espedizione nella Russia e dettero il guasto a tutto quel paese che giace intorno alle città di Brasla e di Poloczo; e mentre vittoriosi e carichi di preda nel lor paese tornano, trovarono che la Samogizia era in quel tempo stata da' Livoni depredata, onde per vendicarsene in Livonia subbito passarono e, messala tutta a ferro e a fuoco, un grosso e buon bottino indi ne riportarono.
Dopo la morte de questi doi fratelli li successero ne' lor stati Zivibondo di Kierno e Moatwil di Gibuto figliuoli, che di fraterno amore amandosi i lor sudditi in pace mantennero, pagando un certo leggier tributo a' prencipi di Russia. Ed essendo in giovenile età morto Muntwilo, li successe nel prencipato di Samogizia Vikint suo figliuolo. In questo tempo Batti, imperator de' Tartari, entrato con grosso esercito nella Russia, la percosse di modo che rese molte debile le forze de' duchi di quella provincia; onde parendo a Zivibondo, duca di Lituania, esser questa buona occasione di levarsi dal giogo de Ruteni e mettersi in libertà, fece capitano delle sue genti Erdziwilo, figliuolo di Vikint suo nepote, e mandollo a danni della Russia. Qual passato il fiume Vilia prese Novogrodck, grossa fortezza e città de' Ruteni, e ivi fermò la sedia del suo prencipato; e passando poi piú inanzi, e trovato appresso il fiume Nemna un scoglio molto forte per natura, vi fabricò sopra il castello Grodno. E indi passando con l'esercito in Podlassia si fece patrone di Brzestia, di Mielco e di Drohicino, città de' Ruteni destrutte da' Tartari, e fortificolle, e con poca fatica redusse sotto al suo domino tutti i circonvicini paesi.
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