Dell'ottantadoi passò nel territorio di Lublin con grosso esercito di Lituani e di Iaczvingi, e avendovi fatta grossa preda, mentre sicuro riconduce le genti in Littuania assalito fu da Lesco il Negro, il quale in Lublin da una angelica visione a questa impresa era stato esortato e inanimato, ch'avendolo tra il Narrew e il Nemen colto sprovisto e fuor d'ogni pensiero d'esser assalito da' nemici, e perciò senza guardia alcuna, quantunque con numero assai minore de soldati lo ruppe e uccise diecimila barbari, riportandone oltre la vittoria molte onorate spoglie. Per memoria della qual gloriosa vittoria edificò Lesco in Lublin una chiesa parochiale, a san Michele Arcangelo dedicandola, nel giorno della cui festa de' suoi nemici vittorioso era restato. Del milledoicentoottantasei uno de' duchi di Lituania, chiamato Peluso, tenendosi offeso da' prencipi di Lituania andò secrettamente a trovare Alberto Missen, comendatore in Orugsberg, e fattosi dare venti cavallieri teutonici, tra' quali erano de piú nome Martino Golin e Conrado Twil cruciferi, venne occultamente dove si facevano banchetti per certe nozze tra molti prencipi lituani, e assalitili di notte mentre essi dormivano, settanta n'uccisero oltra molta altra turba de' convitati, e fatto pregione il sposo, la sposa con molte matrone e donzelle, carico di preziose vesti e perle per onorar le nozze e per la dote ivi portate, a salvamento in Konigsber si condusse. E del milleottantasette i Lituani, i Pruteni e i Samogiti, passati ascosamente nel territorio drobrzinense, entrarono una domenica mattina, mentre era il popolo occupato in chiesa ne' divini officii, in Dobrzin, città prencipale, e, uccisi i vecchi e i fantolini lattanti, menarono tutti gli altri in misera servitú dopo l'avere tutto 'l paese saccheggiato.
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