E del nonantasei, entrato Vitenen nel territorio di Culma e in quello di Colubia, nell'uno e nell'altro luoco gran danni fece, e indi guidō le sue genti in Livonia e misela tutta a ferro e a fuoco. Del nonantaotto ruinarono i Lituani il castello Strasburg, nel tener di Culma posto, ed essendo nel ritorno da' cruciferi assaliti convennero a forza lassar parte dell'acquistata preda. E l'anno seguente fecero seicento Lituani una correria nella Prussia, mettendo a ferro e a fuoco per tutto ove passavano, e maggior danno che in altro luoco nel distretto di Natangia fecero; e avendone in ogni luoco uccisi molti, trecento Teutoni menaron pregioni.
Aveva il duca Vitenen un mastro di stalla Gedimino chiamato, uomo ambizioso e di grand'animo, qual desiderando di farsi signore, presa sicura occasione, il suo signor uccise, e presa la duchessa in moglie, la quale alla morte del marito consentito aveva, si fece del ducato anco patrone: e tal fu il fine del duca Vitenen. Tutti gli istorici degni di fede questa cosa affermano, solo i Ruteni vogliono che questo Gedimino fosse di Vitenen figliuolo e che legitimamente nel ducato li succedesse.
L'anno di Cristo nato mille e trecento essendosi Gedimino, nel modo detto di sopra, fatto del granducato di Lituania signore, aggrandí molto il suo stato, avendo parte per forza parte d'accordo tirati assai luochi della Prussia sotto la sua giurisdizione. E mentre egli strenuamente il suo stato governa e felicemente da' Poloni e da' Prussi lo diffende, i cruciferi prussiensi e quelli di Livonia, fatta liga insieme e condotti grossi aiuti di Germania, come nemici nella Samogizia entrarono e rovinando quanto essi incontravano posero l'assedio alla fortezza di Kunosow e, avendola molti giorni battuta, con un gagliardo assalto se ne impatronirono, facendovi pregione Gastaldo, capitan general de' Lituani: col favor dalla qual vittoria tutta la Samogizia sotto al lor dominio venne.
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